Ad uno ad uno pezzi importanti della Lega si staccano dal generale Vannacci, dalla granitica scelta di Matteo Salvini. Dopo il disconoscimento di Giancarlo Giorgetti, la freddezza del governatore del Friuli Fedriga, arrivano le parole nette del Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, un altro peso massimo del partito. "Non lo voterò, abbiamo idee diverse" dice il governatore che annuncia prediligerà un candidato veneto. Vannacci, indipendente nelle liste del partito di Matteo Salvini, fa spallucce. "Non credo la mia candidatura sia divisiva. Io vado avanti per la mia strada" replica. Una strada che potrebbe aprire anche scenari di una eventuale incandidabilità legata al territorio su cui operava da militare Vannacci. Alcuni parlamentari infatti avvieranno formale richiesta di chiarimento agli uffici elettorali. Da adesso con la consegna delle liste si gioca a carte scoperte. In Fratelli d'Italia Giorgia Meloni è capolista in tutte le circoscrizioni. Dopo le dimissioni da sottosegretario riecco però sulla scena Vittorio Sgarbi candidato nella circoscrizione Sud. Forza Italia ha scelto Antonio Tajani, il suo leader e segretario capolista in quattro circoscrizioni su cinque: Nord-est, Nord-ovest, Centro e Sud. Nel PD Elly Schlein è capolista al Centro e nelle Isole. Stefano Bonaccini guida la pattuglia nel Nord-est, Lucia Annunziata a Sud, Cecilia Strada nel Nord-ovest. Nel Movimento 5 Stelle dopo il no di Giuseppe Conte il nome forte è quello di Pasquale Tridico capolista al Sud. Alleanza Verdi e Sinistra schiera Ilaria Salis capolista nel Nord-ovest, Ignazio Marino al Centro, Mimmo Lucano al Sud e Leoluca Orlando nelle Isole. In extremis sono della partita anche Matteo Renzi, nelle fila di Stati Uniti d'Europa, ultimo in lista in tutte le circoscrizioni tranne il Nord-est e Carlo Calenda capolista al Nord-est, Centro, Sud ed Isole con Azione. La lista Libertà vedrà in tandem Cateno De Luca e Laura Castelli in cima alle Liste in tutte le circoscrizioni.