L'Italia riapre, ecco il calendario

16 apr 2021
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Signori si cambia, lo spirito di Don Abbondio abbandona il Governo Draghi che a metà aprile un po' di coraggio se lo dà. Tanto hanno potuto le pressioni delle Regioni, la sensazione che alcune categorie non ce la facciano più, il calo dei contagi, seppur lento, e la campagna vaccinale che secondo il Presidente del Consiglio e il suo Ministro della Salute, potrebbe aver superato il momento più difficile. Abbiamo un RT che in questo momento è a 0,85 a livello nazionale e l'RT-Aumented per la prossima settimana ce l'ho da sotto lo 0,8. Abbiamo un'incidenza che scesa a 182 e abbiamo una tendenza della stragrande maggioranza delle Regioni verso un miglioramento del quadro epidemiologico. Così con decisa cautela, si direbbe, il paese riapre con una road-map in parte dichiarata e in parte ricostruita. Dal 26 aprile tornano le zone gialle, un po' più aperte perché lì nei ristoranti si potrà cenare anche se solo in spazi esterni, le scuole in zona gialla e arancione saranno al 100% in presenza, tutte. Spettacoli, cinema e teatri riaprono ma ancora solo all'aperto. Così come gli sport, tutti vanno al chiuso tra le Regioni gialle si potrà viaggiare senza formalità, tra colori altri sarà necessario un pass. Dal primo maggio l'ipotesi, da verificare, è scuole in presenza anche in zona rossa, inoltre in zona gialla sara consentito l'accesso al pubblico in impianti all'aperto fino a 1.000 spettatori ed al chiuso fino ad un massimo di 500 per tutti gli eventi sportivi agonistici e riconosciuti di preminente Interesse Nazionale. Dal 15 si riaprono le piscine all'aperto e gli stabilimenti balneari con nuovi protocolli. Dal primo giugno saranno aperte anche le palestre tra mille, nuove, attenzioni, così come i ristoranti negli spazi interni a pranzo. Il primo luglio, ultima tappa, riprendono le attività fieristiche, i convegni, i meeting, boccata d'ossigeno per il cosiddetto turismo d'affari. Marce indietro previste, certo, se i numeri presentassero ancora una inversione di tendenza ma il rischio è, assicura Draghi, molto basso. La dose di coraggio, anche quella attentamente calcolata da chi, per storia e curriculum, con i conti ha qualche dimestichezza.

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