Dopo l'ordinanza del Tribunale di Napoli, che ha sospeso la modifica dello statuto del Movimento 5 Stelle, bloccando anche la nomina di Conte a leader, torna sulla questione uno degli attivisti dissidenti che hanno presentato il ricorso: Steven Hutchinson. Napoletano, padre americano. Hutchinson 40 anni, si descrive così: "Sono un cittadino semplicissimo. Sono un impiegato per un'azienda di trasporti italiana. Sono un cittadino normale. Un cittadino come tanti che componevano il Movimento 5 Stelle, che credevano e credono ancora, che un cambiamento sia possibile, attraverso anche quello che diceva già Roberto e quindi l'applicazione della democrazia diretta e partecipata, che sono alle basi, sono le fondamenta sostanzialmente di un sistema decentralizzato e non centralizzato come stiamo vedendo in questi giorni." Hutchinson racconta poi cosa ha spinto lui e gli altri a presentare un ricorso. "Purtroppo il ricorso al Tribunale, è stato l'ultima spiaggia. Io personalmente ho portato una lettera a mano al nostro garante Beppe Grillo, chiedendogli, insieme ad altri 400 firmatari, di seguire la strada del suo post: "una bozza e via" e seguire la strada degli Stati Generali che aveva già partorito un nuovo statuto, nel febbraio del 2021 e quindi indire le elezioni del Comitato Direttivo e successivamente, insomma, intraprendere un nuovo percorso per il Movimento 5 Stelle." Il garante del Movimento, Beppe Grillo, ha chiesto silenzio in questa fase politica molto delicata. Gli attivisti chiedono di partecipare al confronto interno, che ci sarà. "Beppe Grillo ha invitato tutti sostanzialmente al silenzio." "Siamo fiduciosi nei confronti di Beppe Grillo e ci auspichiamo dopo i tanti errori fatti, che anche gli iscritti, in questa fase molto delicata del Movimento, vengano coinvolti. Questa è la mia prima intervista televisiva e probabilmente sarà l'ultima, perché rispetteremo il silenzio che ci ha chiesto il nostro garante.".























