A fine serata, Giuseppe Conte non trova la chiave, quella che apre la porta di casa e quella per compattare il Movimento 5 Stelle su una linea comune. Il Consiglio Nazionale si riunisce ma le divisioni su come gestire la crisi restano. Da una parte i duri e puri che vorrebbero rompere definitivamente subito, dall'altra, i ministri Patuanelli e D'Incà che sarebbero pronti a dire di nuovo sì a Draghi; in mezzo Giuseppe Conte prende tempo e scarica sul Presidente del Consiglio la responsabilità della crisi. Poche parole braccato dai cronisti: innanzitutto, l'appuntamento mi sembra che sia mercoledì no, in Parlamento. Quindi, non avete ancora deciso Presidente? Il Presidente Draghi che si presenta in Parlamento. L'ultimo miglio della legislatura assomiglia tanto al primo della campagna elettorale. Nella ex maggioranza non c'è una bussola comune. Il PD lavora affinché la ferita si ricomponga, rimettendo insieme tutti i pezzi. Ma il centro-destra di Governo Lega e Forza Italia lanciano un nuovo sasso nello stagno: sì ad un Draghi bis ma senza il Movimento al Governo. Basta, sono inaffidabili recita una nota congiunta dopo una telefonata tra Berlusconi e Salvini. Come andrà a finire chiedetelo a coloro che hanno cominciato il casino. Chiedetelo ai 5 Stelle, e chiedetelo ai ai loro amici del PD. Noi siamo qua per risolvere i problemi non per creare problemi. Draghi si è dimesso dicendo, è venuta meno la fiducia, non ne posso più. Quindi, quelli che hanno creato il problema, adesso vadano a raccontare agli italiani come risolvono il problema. Io, come andare avanti, ce l'ho ben chiaro in testa. Le elezioni anticipate sono l'unico epilogo possibile secondo Giorgia Meloni chi avverte gli alleati: sarebbe grave se lavorassero per un nuovo governo piuttosto che per il voto. In questo quadro complesso, anche gli Stati Uniti seguono da vicino la situazione. Il Presidente Biden ha un profondo rispetto per Draghi, dice il consigliere alla sicurezza Sullivan. Sulla sponda europea, il vicepresidente della commissione Frans Timmermans rimarca come serve il contributo e l'autorevolezza di Mario Draghi, soprattutto ora, è il sospetto dell'Europa, Mosca cerca di destabilizzare i governi europei con la disinformazione e attraverso i suoi delegati interni.























