La lite a distanza tra il fondatore del Movimento Cinque stelle, Beppe Grillo e l'attuale presidente Giuseppe Conte, continua con una lettera inizialmente privata, ora pubblicata sui quotidiani a firma di quest'ultimo. Caro Beppe, scrive Conte, devo purtroppo rilevare che la tua nota presenta gravi inesattezze ed evidenti distorsioni su ruolo e sui poteri del garante. Le inesattezze, sottolinea il leader Cinque Stelle, riguardano il potere di veto che Grillo vorrebbe avere sulle decisioni che prenderà l'assemblea costituente del partito prevista nelle prossime settimane. Un potere di veto che non può e non deve esistere, secondo Conte, che aggiunge: queste esternazioni sono del tutto incompatibili con gli obblighi assunti nei confronti del Movimento. Da qui la minaccia, Conte starebbe valutando recesso dai contratti che ancora legano Grillo e Cinque Stelle, compreso quello da 300 mila euro per contribuire alla comunicazione. Questa tua condotta, continua poi Conte che sta alimentando il dibattito pubblico con connessi accenni a futuri contenziosi legali e a potenziali scissioni, rischia di appannare l'energia e l'entusiasmo che questo processo costituente sta liberando. La promessa di Conte per l'assemblea costituente è di non avere paletti nei limiti. Gli iscritti e i simpatizzanti del Movimento potranno decidere se rivoluzionare, e in quale direzione, la forma e il destino del partito. Una promessa che Conte non vuole rompere anche a costo di spezzare i legami con il fondatore.