Un doppio fronte che da un lato può servire a ricompattare il movimento, ma dall'altro lascia intravedere più di una crepa. Per i grillini la giornata è segnata da una vicenda internazionale: i presunti soldi partiti dal Venezuela e da uno scontro tutto casalingo che si consuma tra due protagonisti assolluti, Beppe Grillo e Alessandro Di Battista. Per Vito Crimi la valigia con 3 milioni e mezzo di euro destinati al movimento è una bufala. "Non so da dove arrivino queste fake news, ma so cosa è quello che da sempre provano a gettare sul Movimento 5 Stelle e su Gianroberto Casaleggio, fango. I partiti che oggi starnazzano dovrebbero solo tacere" tuona il capo politico, ma il catenaccio difensivo dei 5 Stelle non convince affatto il centrodestra. La leader di FDI Giorgia Meloni e anche Forza Italia esortano l'esecutivo a chiarire la vicenda in Parlamento. C'è poi la disputa tra Beppe Grillo e Alessandro Di Battista, innescata dalla richiesta perentoria dell'ex parlamentare di convocare l'assemblea costituente del movimento. Dopo l'altolà del fondatore Di Battista non intende rinunciare a combattere. "Ho parlato di Congresso e delle mie idee, e Beppe mi ha mandato a quel Paese. Io ho delle idee, se non siamo d'accordo francamente amen". Alessandro Di Battista è un esponente del Movimento 5 Stelle, lui ha dato delle idee che sono state al centro del Movimento 5 stelle e hanno in parte già iniziato a cambiare il Paese. Per il leader della Lega Matteo Salvini la sortita di Di Battista è la dimostrazione che bisogna ridare la parola agli italiani. L'ennesima polemica interna al Governo, come diceva un imprenditore che ho ascoltato, mi rende convinto che per l'Italia prima si vota meglio è. Oggi Di Battista, domani sarà Renzi, dopodomani sarà Buonafede, fra 4 giorni sarà l'Azzolina, poi sarà la polemica di Zingaretti.