Beppe Grillo si riprende la sua creatura che Giuseppe Conte voleva guidare, senza ingombranti dualismi. Dopo giorni di stoccate, punture di spillo e lunghi silenzi, il fondatore silura l'ex Premier. Agli albori del Movimento sarebbe stato un vaffa, ora il turpiloquio è bandito, ma comunque dal suo blog, Grillo sotto il titolo "Una bozza e via", non le manda a dire: non possiamo lasciare che un Movimento nato per diffondere la democrazia diretta e partecipata, si trasformi in un partito unipersonale, governato da uno statuto seicentesco. Il garante mette in dubbio le capacità dell'ex Premier nel rifondare il Movimento 5 Stelle e risolvere i suoi problemi. Conte non ha visione politica e non ha capacità manageriali. Spazzato via Conte dalla tolda di comando pentastellata, Grillo annuncia il prossimo passo: indico la consultazione in rete degli iscritti al Movimento 5 Stelle, per le elezioni del comitato direttivo, che si terrà sulla piattaforma Rousseau. Una scelta che arriva dopo mesi di tensioni e di tentati accordi, con Casaleggio. Il primo a candidarsi è Nicola Morra, mentre a Montecitorio prevale il disorientamento e già circola l'ipotesi di una cessione con Conte, pronto a fare il suo partito e nelle prossime ore il gruppo alla Camera, si riunirà in assemblea. Spettatore interessato della drammatica rottura, che potrebbe influire sui progetti di alleanza a partire dalle prossime Amministrative, è il segretario del PD Enrico Letta. Travaglio che ci preoccupa, ma il governo non rischia, dice, bisogna evitare divisioni prima del voto per il Quirinale. Molto più ruvido il giudizio del Leader della Lega, Matteo Salvini. "Voi capite che dello scontro Grillo-Conte, stasera uno a casa non ci mette insieme la cena con il pranzo di domani, quindi non so se ha ragione Grillo o se ha ragione Conte. Secondo me hanno torto tutti e due e prima si allontanano dal Governo del Paese tutti e due, meglio è per l'Italia". Il Presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, non infierisce: guardo con rispetto al loro travaglio, sperando che non crei difficoltà all'esecutivo.