“È normale”, dice Alessandro Di Battista. È normale che un cittadino possa fare denunce per diffamazione, è normale che un pm apra dunque un’inchiesta. Per questo Di Battista non è nervoso, dopo la sua iscrizione, insieme a Beppe Grillo, nel registro degli indagati per diffamazione, da parte della Procura di Genova. La querela arriva da Marika Cassimatis, che aveva vinto le Comunarie e doveva essere quindi la candidata 5 Stelle a sindaco del capoluogo ligure. Invece no, perché è stata cacciata, messa fuori gioco da un post di Grillo che la considerava indegna di rappresentare il Movimento. A quel post si sono aggiunte le parole di Di Battista che accusava lei e i suoi sostenitori di comportarsi come degli squali: “La battaglia andrà avanti”, assicura l’esclusa “perché è una battaglia per la trasparenza”. Per Di Battista, invece, è anormale che una denuncia per diffamazione riceva così tanta attenzione in questo Paese, da parte dei media. La teoria dell’establishment grillino è quella, non nuova, dell’attacco mediatico. Di un attacco di colite acuta è invece rimasto vittima Luigi Di Maio. Le condizioni sono buone. Il Vicepresidente della Camera sta rispondendo alle cure in modo soddisfacente, e le terapie, fanno sapere dal Policlinico Gemelli, dove è e rimarrà ricoverato, continueranno nei prossimi giorni. Niente di preoccupante, insomma, ma gli impegni del Vicepresidente della Camera di tutta la settimana sono stati cancellati.