Saranno i prossimi mesi a sancire se è l'inizio di una nuova stagione politica per i 5 Stelle. Di certo il "Mea culpa" di Luigi Di Maio per l'uso della gogna mediatica, come strumento di campagna elettorale, è un punto di svolta. Di Maio Interviene a proposito della vicenda dell'ex Sindaco di Lodi, Simone Uggetti, assolto in appello dall'accusa di turbativa d'asta, e si scusa per le modalità grottesche e disdicevoli con cui i 5 Stelle lo avevano attaccato. Uno scossone se si pensa alle origini del Movimento. Apprezza Giuseppe Conte, Leader in pectore, e buona parte dei 5 Stelle anche perché la svolta potrebbe ridare slancio all'alleanza con il PD. Perplessa l'ala più "ortodossa" e critici diversi ex, da Alessandro Di Battista a Nicola Morra. La mossa di Di Maio apre anche un altro fronte, quello di chi lo vorrebbe alla guida del Movimento più dell'ex Premier Conte, accusato di eccessiva lentezza nell'assumere la guida. Clima di incertezza anche in Forza Italia alle prese con lo strappo, di una decina di parlamentari, usciti dal Partito per confluire nella nuova formazione del Governatore ligure Toti e del Sindaco di Venezia Brugnaro. Il coordinatore Antonio Tajani ostenta sicurezza sulla tenuta del Partito e annuncia per l'autunno una fase congressuale, mentre il capogruppo alla Camera Occhiuto esclude altre défaillance nell'ala meridionale del Partito. Pesa l'assenza di Silvio Berlusconi lontano dalla scena per motivi di salute. In questo quadro il vertice del Centrodestra per la scelta dei candidati a Roma, Milano e in altre città slitta ancora una volta.