19 senatori scrivono a Grillo e Conte: incontratevi, incontriamoci, dicono e rimettiamo insieme i pezzi. È l'ennesimo tentativo di rimettere insieme un Movimento dilaniato dallo spettro di una scissione che sembra consumarsi nel silenzio. I più pessimisti vedono nella scelta di Vito Crimi, portare il voto per il Comitato Direttivo fuori da Rousseau, la piattaforma indicata da Grillo, lo strappo finale. Conte non intende fare un passo indietro e punta ai gruppi parlamentari, è pronto ad incontrare Deputati e Senatori, per illustrare il suo Statuto, il documento che ha segnato il lungo addio tra Grillo e l'ex Presidente del Consiglio. "Io parlerei di Statuto, perché è stato quello purtroppo la pietra della discordia, il pomo della discordia o pietra dello scandalo e chiederei di venirsi incontro, perché quello è il vero problema. Come sarà il futuro del Movimento 5 Stelle? Rivaluterei tutto quello che è uscito dagli Stati Generali e farei una fusione fra quello e quello che ha in mente Giuseppe Conte, che io non ho letto, che non ha letto nessuno". L'onda d'urto del terremoto 5 Stelle per ora, sembra non preoccupare la maggioranza in chiave Governo. Maggioranza che fa i conti anche con la tensione sotterranea ma continua, tra PD e Lega. Casus belli stavolta le firme, messe da Salvini e Meloni sulla Carta dei Valori dei Sovranisti Europei, tra cui ci sono il Premier ungherese Orban e quello polacco Morawiecki. Sono gli unici due, attacca Enrico Letta Segretario del PD, che l'anno scorso hanno messo il veto a Next Generation EU e al Recovery Plan che salva l'Italia. Non si può sostenere insieme, continua il Segretario PD, Draghi ed Orban. Io ho una linea sola, più Italia in Europa, replica secco Matteo Salvini, Letta lavori per costruire ed unire.