Tre giorni. Due contendenti. Un obiettivo: evitare la scissione del Movimento 5 Stelle. Giuseppe Conte ha accettato di giocare la mano decisiva, per capire se quello di Beppe Grillo è un bluff oppure davvero si potrà ricominciare a marciare uniti. Entro martedì, dicono fonti del Movimento, si saprà se c'è la fumata bianca. Grillo, dopo aver incontrato nella sua villa di Marina di Bibbona Di Maio e il presidente della Camera Roberto Fico, ha sospeso il voto sul comitato direttivo, nominato un gruppo di contatto di sette persone che dovrà discutere le modifiche allo Statuto. Giuseppe Conte accetta questa mediazione ma fa capire che alcuni punti dello Statuto, da lui messo a punto in quattro mesi di lavoro, non dovranno essere toccati. "É chiaro che è un momento politicamente molto delicato però, proprio perché delicato, io credo che si debba parlare pochissimo e lavora a trovare una soluzione comune. Io ci credo, come ci credono in diversi. Non è semplice ma troveremo una soluzione comune per riuscire a far ripartire questo progetto il prima possibile. Che comunque è un progetto che ricordo esiste da oltre 10 anni in Italia. Ha dato tre governi a questo paese, incluso l'attuale". Il Ministro degli Esteri poi allarga l'orizzonte anche al Governo, "deve durare tutta la legislatura" dice, "ne va della credibilità della politica". Parole che suonano anche come un avviso all'ala meno governista del Movimento. Tra reciproche diffidenze, insomma, si prova a sterzare ad un passo dal baratro della scissione. Toccherà ai sette esponenti del Movimento riannodare i fili. Grillo e Conte infatti per il momento non si incontreranno. Ma il primo passo, nella stessa direzione, è stato fatto.