La manovra esce da Montecitorio seguendo l'immancabile copione gli applausi della maggioranza e i fischi delle opposizioni, l'aula fa da cassa di risonanza alla soddisfazione di chi sostiene una finanziaria che serve agli italiani e chi invece punta il dito contro chi ritiene di voler colpire più deboli. Approvazione del parlamento che era stata preceduta da un post di Giorgia Meloni, che pur costretta ai box dalla sindrome otolitica, non ha rinunciato a manifestare la bontà della strategia adottata per il PNRR. "La richiesta di pagamento della quinta rata, che segue il versamento avvenuto della quarta rata e l'entrata in vigore del nuovo piano, chiude un anno di grande impegno e di risultati straordinari del Governo nell'attuazione del PNRR siamo molto soddisfatti", toni enfatici che Fratelli d'Italia fa suoi anche per la legge di bilancio. "È sicuramente una legge di bilancio che segna il ritorno della politica dopo anni di sospensione della politica. È una legge di bilancio di cui ci assumiamo oneri e onori". Per il capogruppo di Forza Italia Paolo Barelli: "abbiamo scelto di mettere subito più soldi a favore dei lavoratori e delle famiglie". Per la Lega è il tifo contro il male che affligge l'opposizione. "Noi sappiamo di non essere perfetti e che la legge di bilancio non sia perfetta, ma noi non tiferemmo mai contro questo Paese per fare un danno al Governo pro tempore, voi questo invece, purtroppo, lo fate da sempre, lo fate ogni giorno". In aula ci sono stati momenti di tensione quando le opposizioni hanno chiesto al ministro delle infrastrutture, Matteo Salvini, di riferire sul caso di Verdini junior, coinvolto in un'inchiesta sulle commesse dell'Anas. Per il Movimento 5 Stelle dal convoglio Italia stanno scendendo gli italiani. "Solo che a scendere non è stato il ministro Lollobrigida, quelli che stanno scendendo sono famiglie, sono lavoratori, sono imprese e quella che è scesa definitivamente è la vostra credibilità". Per il PD la finanziaria è diretta conseguenza della tracotanza del Governo. "Oggi non avete scuse. Capisco la sua scarsa credibilità, visto il disastro sul Mes. È proprio così, è una manovra pienamente figlia vostra e si vede, purtroppo si vede eccome. È la figlia dell'arroganza. Ci faremo carico noi, chiudo presidente, delle vostre mancanze perché teniamo davvero a questo Paese". Il Governo ha invece rinviato a gennaio la discussione sui balneari, dossier caldissimo che il centrodestra vuole gestire con cautela, per non scontentare una categoria vista di buon occhio dall'esecutivo.