Non è ancora tempo di chiudere. Le ultime modifiche messe a punto dal Governo scatenano l'ira delle opposizioni, e c'è il rinvio. Alla luce degli ultimi sviluppi, la Manovra dovrebbe approdare nell'Aula di Montecitorio mercoledì prossimo, quindi con due giorni di ritardo sul previsto. Lunedì riprenderà a lavorare la Commissione Bilancio della Camera, con l'esame degli emendamenti dell'esecutivo e dei relatori. Ci vorrà tutta la giornata e forse anche la notte, mentre il voto sul mandato al relatore dovrebbe arrivare nella mattinata di martedì, prima delle comunicazioni in Aula della Premier Giorgia Meloni in vista del Consiglio Europeo. Con l'approdo il 18, se il Governo decidesse di porre la questione di fiducia, il voto finale andrebbe a venerdì 20. "Come si fa a dire che non veniamo incontro ai problemi dei cittadini, dei contribuenti, nel momento in cui rendiamo strutturale le famose tre aliquote. L'anno scorso c'è stato contestato, ma la riduzione del carico fiscale vale solamente per un anno. Noi abbiamo reso strutturale le tre aliquote: 23, 35 e 43 che non avranno dei limiti temporali." Furiose le opposizioni, che accusano il Governo di aver sbagliato i conti. Chiedono una diversa distribuzione delle risorse e contestano l'ultima proposta di emendamento della maggioranza, la norma che puntata alzare gli stipendi di ministri, viceministri e sottosegretari non parlamentari equiparandoli a quelli dei colleghi che hanno già un seggio in Parlamento. "Una manovra in cui non ci sono investimenti per far ripartire l'economia e non c'è nulla sulla più pressante richiesta delle imprese che abbiamo incontrato in questi mesi, e cioè ridurre il costo dell'energia che è il più alto d'Europa in questo Paese. È una perdita secca di competitività rispetto a tutte le aziende degli altri Paesi europei. Un costo che sugli operai si abbatte due volte quando le aziende in difficoltà chiedo la cassa integrazione e pure a casa.".