I soldi per finanziare le modifiche non sono molti, la scadenza del 31 dicembre si avvicina e quei 3000 emendamenti alla manovra non sono sostenibili. Tocca alla Commissione bilancio di Montecitorio mandare al macero quelle richieste di modifica inammissibili. Nelle prossime ore scatta la tagliola dei testi segnalati ovvero i 450 emendamenti ritenuti prioritari dalle forze politiche. 200 per la maggioranza e 250 per l'opposizione. "Siamo soddisfatti perché in pochissimo tempo siamo riusciti, il Governo è riuscita a mettere su una manovra importante dedicando tantissime risorse a coloro i quali hanno, in questo momento, vivono un momento di difficoltà. Abbiamo iniziato a ragionare su alcuni temi molto molto importanti, naturalmente tutto in una manovra non si può risolvere". Di tutt'altro tenore il giudizio del Movimento 5 Stelle che legge nei provvedimenti della legge di bilancio un assist ai furbetti. "Abbiamo garantito sostegno alle persone in difficoltà ma adesso il Governo le sta rimettendo su strada togliendo il reddito di cittadinanza. Non si possono aiutare solo evasori e furbetti in un momento di crisi per tutti". A tenere banco è l'App 18, la card elettronica che eroga il bonus cultura dedicato ai neo diciottenni con una spesa di €500 per attività e prodotti culturali che la maggioranza ha dichiarato di voler archiviare per investire quei 230 milioni che la finanziavano in altre iniziative. Per il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano il nuovo strumento dovrebbe essere legato all'ISEE che esclude persone appartenenti a famiglie con redditi elevati. Dire che vogliamo abolire la 18App è una fake news. Serve una carta della cultura e serve un meccanismo anti truffa dice Sangiuliano. Ma è bastata la minaccia di rottamare la App per mobilitare sia la filiera del libro che Matteo Renzi, padre del provvedimento, che ha lanciato una petizione per difenderla. Finora hanno firmato 20mila persone, fa sapere l'Ufficio stampa di Italia Viva e l'obiettivo è arrivare a 50mila. Intanto arriva il duro giudizio dell'Ufficio Parlamentare di Bilancio sulle nuove fasce di valutazione inserite in manovra. In tempi di inflazione a due cifre la rivalutazione solo parziale delle pensioni pesa come una nuova tassa.























