C'è la politica estera e quanto accade accadrà nel Mar Rosso, ma c'è anche l'attenzione alle prossime europee e a quello che potrebbe esserci, una sua candidatura ancora però tutta da decidere. C'è poi l'economia, i conti dell'Italia e quelle privatizzazioni da mettere in campo per reperire risorse necessarie sul fronte del debito e delle riforme da affrontare. Giorgia Meloni a tutto campo in un'intervista tocca tutti i temi d'attualità che riguardano il Paese e il suo governo di Centro-Destra. Quello che si appresta a essere varato su scala europea, come annunciato dal Ministro degli Esteri Tajani, sarà un intervento prevalentemente di politica di difesa, spiega la Premier, rilevando come da quell'area transiti il 15% del commercio mondiale, senza contare l'enorme impatto sul prodotto interno lordo del nostro Paese. C'è un tema di sicurezza, ma anche e soprattutto, un tema economico e commerciale. Non possiamo accettare la minaccia degli Houthi, avverte Meloni. Politica estera, quindi, come sul fronte immigrazione illegale da contrastare, tema affrontato nell'ultimo faccia a faccia con il Presidente turco Erdogan e sul quale le opposizioni chiedono, così come per la missione in Mar Rosso, di essere informate. C'è però anche la politica interna, laddove sottolinea di non accettare lezioni da nessuno, né sulle privatizzazioni, prevediamo, dice, 20 miliardi in tre anni, un lavoro che si può fare con serietà, né sull'italianità da chi, aggiunge, ha preso la FIAT e l'ha ceduta ai francesi. Le europee, deciderà all'ultimo se candidarsi, nulla di male, lascia intendere, anche perché gli italiani saprebbero che in ogni caso si resterebbe al suo posto alla guida del Governo. Del resto, spiega, potrebbe essere importante verificare il consenso al suo esecutivo. Quanto invece all'Europa, al patto di stabilità, alle nuove regole sui bilanci, ammette: "si poteva fare di più anche insieme a Macron".