Erano anni diversi. Ma anni che guardavano a un cambiamento: dall'ascesa di Berlusconi, all'avanzata della Destra, a una politica nuova fatta di tensioni e dichiarazioni, e di TV, dove pensare, ragionare, meditare e mediare diventa via, via, più complicato. Ma è in quegli anni che emergeva con forza la figura e il ruolo di Pinuccio Tatarella. Omaggiato al Senato nel 25simo dalla sua scomparsa. In prima fila il Presidente della Repubblica, testimone in quel periodo, di un passaggio significativo: la nascita del Tatarellum, sistema elettorale regionale, appunto, dal nome del suo primo firmatario, che seguiva di fatto quello in vigore su scala nazionale, il Mattarellum, ideatore: Sergio Mattarella. Che era lì, a Palazzo Madama, a presenziare e omaggiare una figura della Destra italiana: uomo delle istituzioni che aprì la strada a una Destra moderna, che credeva nell'Europa. Temperamento forte, quello di Tatarella, personalità complessa ma di grande visione, uomo del realismo e di dialogo. Ascolto, rispetto e mediazione, caratteristiche care al Capo dello Stato. Immaginò una Destra che potesse competere sul piano politico con le forze che stavano governando, spiega il Presidente del senato La Russa: "Non ha mai perso di vista l'obiettivo di creare una Destra moderna, europea, democratica, non nostalgica," È commosso il ricordo del Ministro Sangiuliano: "Perchè lui riteneva, come Croce, che l'azione politica dovesse essere preceduta dall'azione culturale e intellettuale." Contribuì alla formazione di una classe dirigente, con un'idea, una direzione chiara, spiega ancora La Russa, e una guida giusta nella figura di Gianfranco Fini: "L'obiettivo era portare la Destra al governo, sembrava un'utopia, era una capacità di vedere lontano.".