Dal diritto d'asilo, alle corti di giustizia internazionali, alle crisi belliche. Sergio Mattarella apre la Conferenza degli Ambasciatori alla Farnesina, tracciando i confini della nostra politica estera. Con la difesa del Capo dello Stato di quei principi sanciti, non solo dalla nostra Costituzione, ma anche dai trattati internazionali sottoscritti, che appare netta. "Gli stessi drammi migratori sono talvolta oggetto di gestioni strumentali da parte di alcuni Stati per trasformarli in minaccia nei confronti di Paesi vicini, in palese violazione di convenzioni internazionali liberamente sottoscritte". Mattarella torna poi a stigmatizzare l'operato di soggetti internazionali svincolati da ogni patria, talmente potenti da mettere in discussione le prerogative degli Stati nazionali. Affronta poi il nodo dei conflitti in corso, affermando che la diplomazia conosce il valore prezioso dei piccoli passi, come quelli che hanno portato al cessate il fuoco in Libano. E che ora fanno sperare per Gaza. Intanto il Governo ha annunciato il decimo pacchetto di aiuti militari in Ucraina: forniture ancora secretate delle quali il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, parlerà al Copasir mercoledì. La tregua in Libano e la caduta del regime di Assad in Siria, sono opportunità su cui dobbiamo lavorare, insieme ai nostri partner per raggiungere una pace giusta e sostenibile in tutta la regione, spiega poi in un messaggio Giorgia Meloni. Parole, quelle della Premier, che mettono l'Italia al centro dei colloqui internazionali, con il vicepremier e capo della diplomazia Antonio Tajani, che rivendica il ruolo diplomatico del suo Ministero, all'interno della cabina di regia nelle mediazioni.