Università specchio del mondo, con le sue preziose diversità che arricchiscono e ci arricchiscono. E' l'ateneo per stranieri di Perugia, come descritto dal Capo dello Stato nel suo intervento in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico, nonché centenario dalla nascita, università, proiezione dell'italia che è e che deve essere paese dell'accoglienza spiega e lascia intendere Sergio Mattarella. "Nessuno qui è straniero, la cultura, l'apertura vicendevole è l'immagine che l'ateneo ha offerto nel corso di questo secolo di un'Italia paese accogliente, aperto." Un ateneo, quello di Perugia, che ha visto scorrere il tempo e gli eventi, ricorda il presidente, dalla nascita dei regimi dittatoriali alla ferocia delle guerre, passando per decenni straordinari di grande suggestione, quelli dell'integrazione europea e del benessere, fino però agli ultimi anni al riaffacciarsi dei conflitti stagioni diverse, del secolo che insegnano, come del resto fa la storia soprattutto in una fase di grandi incertezze, di violenze e disorientamento, ma anche di grandi opportunità date dalla scienza e che pongono continui interrogativi su quali scelte fare. E in questo compito l'università è fondamentale. Terrà conto, dice, delle richieste del rettore De Cesaris sui visti e sul sistema sanitario non così agevoli oggi per i giovani studenti internazionali. Merito ed equità, inclusione e accoglienza per promuovere giustizia sociale, ricorda poi la rappresentante degli studenti A. Aguiari. Al centro resta la cultura, spiega il presidente, come dimostra questo ateneo veicolo di pace, dialogo, collaborazione che non sono affermazioni scontate. .