Il momento è di quelli delicati, storico, decisivo per l'Unione. La nostra Unione, dice Sergio Mattarella. Una due giorni per lui nel cuore dell'Europa, quella della quale dobbiamo essere orgogliosi, spiega. Incontra le istituzioni comunitarie a 10 anni da quella visita, di fatto la prima all'estero da neo eletto Presidente della Repubblica. Era il marzo 2015. Ora la sfida è tornare a essere protagonista, superando i rischi di una irrilevanza internazionale. Come? Ammodernandosi, innanzitutto, nelle politiche decisionali, riformandosi quindi e appunto integrandosi, per competere sul piano commerciale, economico, ambientale, geopolitico e militare quanto a difesa e sicurezza. Incontra il Presidente del Consiglio Costa, poi alla Commissione Europea l'esecutivo dell'Unione con Ursula von der Leyen. "Tanto più le istituzioni comunitarie si dimostrano trasparenti ed efficienti, tanto più se ne rafforza l'indispensabile consenso sociale". Spetta a questa commissione fare il salto di qualità, una riforma complessiva per una unione più forte e coesa. Se saremo assenti, avverte, altri prenderanno il sopravvento. Le sfide all'orizzonte sono difficili. Nessun dorma, aveva ammonito da Coimbra solo qualche giorno fa, da europeista convinto. Davanti a lui, i capi di Stato di Spagna e Portogallo e la Presidente della Commissione che dice l'Italia sarà sempre al centro dell'Unione e assicura abbiamo sentito la sua richiesta, il suo appello, risponderemo. Un benvenuto aggiunge a uno statista europeo nel cuore. Insomma Mattarella indica una chiara rotta europea. "Siamo tutti in questo momento responsabili e ci avvertiamo tutti con la responsabilità di un momento così complicato nella dimensione internazionale. Avvertiamo tutti molto intensamente la proiezione europea". Parole quelle rivolte ai parlamentari italiani a Bruxelles che sanno di incoraggiamento perché, ricorda nell'incontro con la Presidente Metsola, il ruolo del Parlamento era e resta cruciale e baricentrico. Le preoccupazioni e la spinta di Mattarella da un lato, le rassicurazioni delle istituzioni europee dall'altro: Costa prima, von der Leyen e Metsola poi. L'Europa deve tornare a essere efficiente con i suoi cittadini, dunque credibile e protagonista, salvaguardando la sua autorevolezza nel mondo.