"L'Unione Europea e in essa Francia e Italia deve porsi alla guida di un movimento che, nel rivendicare i principi fondanti del nostro ordine internazionale, sappia rinnovarlo, attenta alle istanze di quanti nell'attuale costruzione si sentano emarginati. Una strada che non è quella dell'abbandono degli organismi internazionali ne quella del ripudio dei principi e delle norme che ci governano, ma di una profonda e condivisa riforma del sistema multilaterale più inclusiva ed egualitaria rispetto a quanto furono capaci di fare le potenze vincitrici della Seconda Guerra Mondiale, cui va tuttavia riconosciuto il grande merito di mettere insieme vincitori e vinti per un mondo nuovo". .