È la super partita del potere, lo spoils system, strumento introdotto a fine anni '90, il potere del governo di cambiare i posti dirigenziali nella macchina dello Stato. Dopo un percorso a ostacoli e un compromesso politico tra la premier Meloni e il ministro Giorgetti, sono state decise le posizioni chiave del Ministero dell'Economia. Riccardo Barbieri, già analista e dirigente del Ministero, bocconiano e un passato nelle banche di investimento sarà il nuovo direttore generale del Tesoro. Prende il posto di Alessandro Rivera in carica dal 2018, in uno degli snodi più importanti di supporto all'esecutivo nella programmazione e analisi delle politiche e nella gestione del debito. Sembra che Meloni non abbia apprezzato la gestione dei dossier ITA e il salvataggio di MPS. Confermato, invece, Biagio Mazzotta come Ragioniere dello Stato, figura cardine nel garantire la corretta programmazione e la rigorosa gestione delle risorse pubbliche. Ilaria Antonini guiderà l'Amministrazione Generale del personale e servizi. Giorgetti presenterà, inoltre, una proposta di riforma del modello organizzativo del Ministero, con una divisione ad hoc per la gestione delle società partecipate. Con il giro di nomine di queste ore, l'attenzione si sposta in primavera per il rinnovo del CdA tra gli altri, di ENEL, ENI e Leonardo. E lì si giocherà il secondo tempo di una partita politica tra le più importanti.