Se l'Italia è stata più veloce di altri ad affrancarsi dal gas russo, tanto lo si deve all'Algeria. Ecco perché Giorgia Meloni parte da qui, con la sua prima visita di stato ma anche nel rilanciare quel nuovo piano Mattei che prevede rapporti di collaborazione sempre più stretti con i paesi del Mediterraneo. Lavorare insieme, alla pari, per crescere insieme senza intento predatorio. Nei cinque accordi siglati ci si impegna a sviluppare tanto le infrastrutture energetiche quanto la cooperazione su altre aree, a vantaggio anche di un Europa dalla quale la premier si aspetta uno slancio per sostenere un'economia stretta tra crisi ed inflazione. Non basta allentare i vincoli sugli aiuti di stato, servono fondi comuni, sennò si crea una sorta di concorrenza sleale da paesi come la Germania che possono osare di più. Non condivide lo sciopero dei benzinai e difende il decreto sulla trasparenza dei prezzi. "Non c'è alcuna volontà di colpire la categoria e mi dispiace se qualcuno l'ha interpretato così. C'era semplicemente la necessità di fare il più possibile ordine per evitare che ci fossero comportamenti sbagliati in un momento già difficile". Assicura una soluzione definitiva anche sui balneari, mentre sulla giustizia ripete che il suo ministro non si tocca e che sulle intercettazioni, così come su tutto ciò che non funziona, è giusto intervenire. "Credo che questo sia un tema al quale bisogna mettere mano. Credo che per mettere mano a questo tema non ci sia alcun bisogno di uno scontro tra la politica e la magistratura, credo anzi che si debba lavorare insieme per capire dov'è che il meccanismo, diciamo, dello stato di diritto non funziona". "A stretto giro vedrà Nordio ma anche altri ministri. Vuole un'attività di governo ordinata e un cronoprogramma chiaro per evitare caos e tensioni inutili".