Lo considera un impegno fondante del proprio Governo: ridare centralità all'Italia a livello internazionale recuperando rapporti finiti in stand-by. In questa chiave si declina la missione che si apre che vedrà la premier da qui a sabato dividersi tra India ed Emirati Arabi. A Nuova Dehli, verranno definitivamente archiviate le distanze provocate dalla vicenda dei Marò. Ci sarà l'incontro con il premier Modi che terrà suggello la firma di un accordo di Cooperazione che riapre le porte dell'India per le nostre imprese. Non solo le grandi partecipate pubbliche, Leonardo in testa, ma anche quel tessuto imprenditoriale fatto di piccole e medie aziende che rappresenta l'ossatura del sistema economico italiano. Di fatto, si sancisce la ripresa degli affari con una nazione che punta tutto su una nuova rilevanza che si appresta a superare demograficamente la Cina e che può giocare un ruolo anche sulle grandi questioni geopolitiche, Ucraina in primis. Con la neutralità di Dehli che potrebbe diventare una sponda fondamentale quando si entrerà nel vivo di una discussione diplomatica piena. Ad Abu Dhabi, dopo il passo falso sulla vicenda Ethiad e le frizioni con il Governo Conte sulla guerra in Yemen, il quadro è simile. Bisogna recuperare fiducia e intesa reciproca. Anche perché da qui, oltre che ad una collaborazione da ripristinare, può arrivare un contributo importante sulla questione energetica: tutti temi che suggeriscono l'urgenza di stringersi nuovamente la mano.