La sicurezza interna, quella esterna. L'attività diplomatica e il difficile contesto internazionale. Non c'è solo la guerra in Ucraina, la situazione a Gaza, ma ora anche l'attacco israeliano all'Iran e il rischio di un conflitto allargato a tutto il Medio Oriente e non solo. Il governo si muove, e Giorgia Meloni riunisce a Palazzo Chigi in videoconferenza una task force dei ministri competenti per fare il punto e analizzare quanto sta accadendo, ma soprattutto predisporre la massima attenzione del Paese. Nel pomeriggio, prima sente al telefono gli alleati, Trump innanzitutto, ma anche il Cancelliere tedesco Merz e la Presidente della Commissione Europea Von der Leyen. Contatti propedeutici a quelli con i principali attori della regione mediorientale, poi un'ora con i vertici dei servizi e i ministri Tajani, Salvini, Crosetto, Piantedosi, Giorgetti. Preoccupano i rapporti dell'Agenzia atomica sulle violazioni di Teheran degli obblighi previsti dal trattato sulla non proliferazione delle armi nucleari, ma resta fermo il lavoro del governo per una de-escalation per garantire la sicurezza degli italiani presenti nella regione e il pieno sostegno ai negoziati tra Stati Uniti e Iran per un accordo sul programma nucleare iraniano. "Con Israele e con l'Iran è quello di evitare una escalation. Quindi è un impegno politico. Condivido quello che dice Rutte: non siamo alla vigilia della terza guerra mondiale". Sicurezza interna che passa da una Riunione di Coordinamento delle Forze di Polizia presieduta dal Prefetto di Roma Giannini e dal Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal titolare del Viminale. "Se dico che abbiamo preoccupazione non significa che abbiamo già, come dire, il nemico alle porte. Però ovviamente ogni volta che c'è una tensione anche di carattere internazionale, è fisiologico che anche il circuito, diciamo, delle forze di polizia si attivi". Già rafforzate intanto le misure attorno al ghetto di Roma e sugli obiettivi ebraici sensibili. Non sono mancate le polemiche e le richieste delle opposizioni di un'informativa urgente in Parlamento da parte dell'esecutivo. "Il governo si attivi per fermare subito questa escalation e venga a riferire in Parlamento. Meloni non si schiacci su Trump, faccia qualcosa per la pace perché l'Italia ripudia la guerra". "L'Iran per me è un Paese terrorista. Però io penso che Israele sta andando veramente fuori controllo". richieste dei presidenti dei due rami del Parlamento, La Russa e Fontana. richieste dei presidenti dei due rami del Parlamento, La Russa e Fontana. .