Sono questi i giorni decisivi per la formazione del Governo, caro energia e dossier economici sono sempre il fulcro del lavoro di Giorgia Meloni che ripete come un mantra "Bisogna fare presto, sono troppe le scadenze importanti" per questo però la formazione del nuovo esecutivo è il passo più importante ed immediato. Nel suo ufficio al quinto piano di Montecitorio sta lavorando sulla formula vincente, dovrà dosare politici e tecnici e non sarà semplice anche perché sono arrivate forti all'orecchio della Meloni le parole di Confindustria che ha dato una bella picconata alla flat tax una delle misure cardine del programma di centro-destra, il presidente Bonomi da Varese lo dice chiaramente: "Le misure aggiuntive che il prossimo Governo volesse varare seguendo le proprie promesse agli elettori ed è semplicemente impossibile farlo perché altrimenti si rischierà di compromettere la discesa del debito. Non possiamo permetterci immaginifiche flat tax sull'Irpef che dimentichino Irap e Ires, non possiamo permetterci nuovi strumenti di prepensionamento che continua ad aggravare lo sbilancio Inps rispetto ai contributi raccolti. Noi ci limitiamo fermamente a ripetere che oggi energia e finanza pubblica sono due fronti di emergenza che non possono tollerare follie." Sul fronte della costruzione della squadra di Governo saranno due giorni caldissimi, il Consiglio federale della Lega tra poco indicherà la rosa dei nomi da mettere sul tavolo della trattativa a seguire nel giro di 24 ore è l'esecutivo politico convocato dalla Meloni dovrebbe affrontare la questione e non è escluso che la Meloni e Salvini si incontrino di nuovo a Montecitorio per un passo forse decisivo prima delle consultazioni, dove il centro-destra come si presenterà, in passato siamo andati uniti ancora non abbiamo parlato di questo ammette la Meloni, fonti di Fratelli d'Italia poi fanno sapere che non c'è alcuna volontà di creare fratture tra l'attuale Governo e quello che verrà, "Nessun inciucio" dice la Meloni "Solo una ordinata transizione." Da via della Scrofa spiegano anche che i documenti che arriveranno a Bruxelles in occasione del Consiglio Europeo del 20 e 21 ottobre saranno il frutto del lavoro degli approfondimenti dell'esecutivo ora in carica, quello nuovo avrebbe come obiettivo di rivedere il Piano nazionale di ripresa e resilienza.