"Penso che Andrea Giambruno abbia detto, in modo frettoloso e assertivo, una cosa diversa da quella che è stata interpretata dai più. E cioè, in quelle parole io non leggo il fatto di dire: se tu giri in minigonna ti possono violentare. Leggo una cosa simile a quella che mia madre mi diceva quando uscivo di casa da ragazza: occhi aperti e testa sulle spalle. Cioè: purtroppo gli stupratori esistono, non bisogna abbassare la guardia. Diciamo, è un concetto, quello di non abbassare la guardia, di cercare il più possibile di rimanere presenti a se stessi, di, diciamo, fare del proprio meglio per non mettersi, per non, diciamo, mettersi nella condizione di, appunto, consentire a questi animali di fare quello che vorrebbero fare, penso che, insomma, questo sia un consiglio che molti genitori darebbero ai propri figli. Occhi aperti e testa sulle spalle, il più possibile. Mia madre me l'ha sempre detto, non ci trovo nessuna giustificazione per chi stupra una ragazza, ci trovo il fatto di dire: ragazze, dovete stare attente perché purtroppo è un fenomeno che vediamo ogni giorno, esistono queste storie. Occhi aperti e testa sulle spalle, questo ci vedo. Dopo di che, guardi, la ringrazio per la domanda perché io sono mesi che qualsiasi cosa Andrea Giambruno dica vengo chiamata in causa. Allora, vorrei capire qual è la lettura che voi date del concetto di libertà di stampa. Perchè, per come la vedo io, un giornalista non dice in televisione quello che pensa la moglie, spero eh, diciamo. La mia idea di libertà di stampa è questa: cioè che io non vengo chiamata in causa per le cose che un giornalista dice nell'esercizio della sua libera professione e che quel giornalista non viene attaccato nell'esercizio della sua libera professione più di quanto sarebbe normalmente attaccato perché vuole bene a me. Questa è la mia idea di libertà di stampa. E quindi vi prego, per il futuro, di non chiedermi conto di quello che un giornalista, nella libera espressione del suo operato, dichiara in televisione, perché non ritengo di dover essere io a dirgli che cosa deve dire, non ritengo di poterlo fare perché io credo nella libertà di stampa davvero".