Meloni in Tunisia: ipotesi conferenza internazionale a Roma

06 giu 2023
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Un crollo della Tunisia avrebbe un impatto gravissimo sull'Europa, ecco perché bisogna fare di tutto affinché non avvenga. Giorgia Meloni indossa i panni della mediatrice e nelle quasi due ore di confronto con il presidente Saied, fa dell'Italia l'interlocutore più attivo nella ricerca di una soluzione. Bisogna scongelare i prestiti del Fondo Monetario Internazionale, bisogna farlo nel rispetto delle regole, serve un'apertura da parte di tutti, il che significa gradualità nella definizione dei passi richiesti a Saied e parallelamente via libera alle risorse. Una visita che a Bruxelles avevano definito cruciale e che nel frattempo certifica già un impegno diretto dell'Italia. "Questo che è sicuramente un periodo di difficoltà del quadro internazionale, che è un periodo di difficoltà anche per la Tunisia, per tutta la regione. Io ho voluto confermare al presidente Saied il sostegno dell'Italia a 360 gradi, il sostegno, ad esempio, al bilancio tunisino, l'apertura di linee di credito a favore soprattutto dello sviluppo, partendo dalla piccola e media impresa fino ai temi legati al settore agroalimentare". La Meloni incontra anche la prima ministra tunisina, con lei si ragiona sulle cose che si possono mettere in campo già da subito, a cominciare dalla cooperazione sui migranti. Non basta un approccio securitario, bisogna creare le condizioni affinché venga meno il bisogno di lasciare il proprio Paese, è la logica del piano Mattei, cara al Governo italiano. Con Roma che si candida per un vertice internazionale con al centro la ricerca di questo difficile equilibrio. "C'è da questo punto di vista e a questo proposito anche l'ipotesi che abbiamo discusso col presidente Saied, di una conferenza internazionale a Roma, sul tema della migrazione e dello sviluppo, per cercare di mettere insieme tutte, diciamo, le necessità legate a un fenomeno che è sicuramente molto imponente e che va affrontato a 360 gradi". La Meloni non nasconde la propria preoccupazione per ciò che potrebbe accadere nei prossimi mesi, motivo per cui bisogna fare presto nella ricerca di un punto d'incontro. Già nelle prossime settimane la premier potrebbe tornare qui insieme alla presidente della commissione europea, Ursula Von der Leyen, per mandare avanti un dialogo fino ad oggi non sempre facile.

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