Per il Governo è una legge di bilancio oculata che va in soccorso di chi è in difficoltà, per l'opposizione è una manovra da Robin Hood al contrario, che ruba ai poveri per dare ai ricchi. Nell'aula di Palazzo Madama che ha licenziato il provvedimento in tempi ridottissimi tra le proteste della minoranza, la distanza tra senatori che siedono su scrani lontani non è soltanto fisica. A mettere il timbro sulla legge di stabilità è Giorgia Meloni. E' di grande equilibrio, sostiene i redditi medio bassi, aiuta le famiglie con figli, stanzia risorse record per la sanità, riduce la pressione fiscale, dà una mano a chi produce. Teniamo in continuo ordine non rinunciando ad attuare il programma elettorale, un altro passo in avanti per costruire un'Italia più giusta, forte e competitiva. "Questi sono i motivi per cui questo Governo è credibile. Questi sono i motivi per cui questo Governo cresce nel consenso. cresce nella fiducia del suo leader Giorgia Meloni." Le opposizioni oltre a criticare i contenuti della legge di bilancio che bollano come recessiva, attaccano il Governo per aver umiliato il Parlamento. Sono lontani i tempi in cui Giorgia Meloni in aula dispensava lezioni sulle differenze tra democrazie e monarchie assolute, incalza Elly Schlein del PD, come sono lontani i tempi in cui prometteva il taglio delle accise, le tasse sugli extra profitti, le pensioni a 1.000 €. "Signor Ministro dell'Economia, secondo lei, dopo questa gestione delle procedure della legge di bilancio, c'è ancora la dignità del Parlamento? Noi purtroppo pensiamo di no. Il Parlamento c'è ma non c'è la dignità del Parlamento." Il leader del MoVimento 5 Stelle Giuseppe Conte cita a modo suo una celebre canzone di Adriano Celentano. Una carezza e un pugno. Esiste un Paese invisibile per Meloni e soci, come testimonia la manovra approvata in Senato. In un'Italia con il record di poveri assoluti hanno bocciato tutte le nostre proposte contro il carovita. "Forte con i deboli e debole con i forti, avreste detto che siamo un Governo che mette a rischio la coesione sociale del Paese e invece a farlo siete voi, quelli della destra sociale." Intanto le voci di rimpasto irrompono nello sprint finale della manovra. A smentire un rimaneggiamento della squadra di Governo, con Matteo Salvini in corsa per il Ministero dell'Interno è il sottosegretario Giovanbattista Fazzolari che taglia corto. Non è all'ordine del giorno ma il leader della Lega non si arrende. "Sicuramente occuparsi della sicurezza degli italiani è qualcosa di bello e di importante. C'è Matteo Piantedosi che ha tutta la mia stima e fiducia, poi ragioneremo sia con Giorgia che con lui.".