La situazione è esplosiva, difficile governarla. Con queste parole, ancora una volta, Giorgia Meloni sottolinea la complessità del fenomeno migratorio, e lo fa alla vigilia del Consiglio Europeo di Granada, da cui si attende decisioni concrete. Al Festival delle regioni di Torino, la Premier rilancia il piano Mattei per l'Africa, che sarà discusso in Parlamento, e cerca di gettare acqua sul fuoco della polemica divampata sulla sentenza di Catania, nega uno scontro con la Magistratura. "La Magistratura è libera di disapplicare una legge del Governo, e il Governo è libero di dire che non è d'accordo. Perché, insomma, a me la motivazione con la quale rimette in libertà un immigrato irregolare, già destinatario di un provvedimento di espulsione, dicendo che le sue caratteristiche fisiche sarebbero quelle che i cercatori d'oro in Tunisia considerano buone per i loro interessi, pare francamente una motivazione molto particolare". Il Guardasigilli Nordio conferma, intanto, che l'atto del Giudice di Catania possa essere impugnato. E nel giorno del triste anniversario del naufragio al largo di Lampedusa di 10 anni fa, Meloni afferma come sia un dovere spezzare l'orrendo business della tratta degli esseri umani. Ma dal palco di Torino il Capo del Governo interviene anche sulla legge di bilancio in via di definizione. Le priorità saranno sostenere i redditi, la sanità e le famiglie che mettono al mondo i figli. Difende le scelte fatte, e sulla sanità respinge le critiche dell'opposizione. "Costruire un sistema sanitario Nazionale efficiente e efficace è l'obiettivo di tutti, e penso che sarebbe miope perseguire questo obiettivo e concentrare tutta la discussione esclusivamente sull'aumento o meno delle risorse".