Incalzata dai banchi dell'opposizione con l'accusa di aver perso il polso del Paese reale, Giorgia Meloni rivendica piuttosto un cambio di passo. Ma la colpa più grave che gli viene addebitata dai leader del Movimento 5 Stelle e dall'Alleanza Verdi e Sinistra, è quella di un silenzio complice di fronte alla guerra, che chiamano criminale, di Netanyahu a Gaza. La premier ammette che la condotta israeliana non la trova sempre d'accordo, ma ricorda che tutto è iniziato in quella sorta di progrom messo in atto da Hamas quel tragico 7 ottobre. "A fronte di una situazione umanitaria a Gaza che non ho difficoltà a definire sempre più drammatica e ingiustificabile, non abbiamo condiviso diverse scelte, non condividiamo le recenti proposte del governo israeliano e non abbiamo mancato di dirlo ai nostri interlocutori. Consapevoli come siamo, però, che non è stato Israele a iniziare le ostilità e che c'era un disegno, come ho detto varie volte, alla base dei disumani attacchi di Hamas, della crudeltà rivolta contro gli ostaggi". Il duello a distanza con Giuseppe Conte prosegue sulle spese militari, con Meloni che ironizza sulla sua svolta pacifista dopo che, da capo del governo, aveva creato un fondo da 12 miliardi e mezzo per ammodernare la Difesa, che ora rinnega come un Giano bifronte. "Quello che noi faremo è continuare a mantenere gli impegni. Non solo gli impegni nostri, anche gli impegni vostri, perché siete stati voi a mettere la firma sull'aumento delle spese della Difesa per portarle al 2% del Prodotto Interno Lordo". Accusata dalla segretaria del PD, Elly Schlein, di avere sbagliato tutto sulla Sanità, la Presidente del Consiglio invoca, con sarcasmo, la collaborazione dell'opposizione. "Ma noi vogliamo scrivere il nuovo piano sanitario nazionale e speriamo che su questo almeno ci vogliate dare una mano, invece di preferire stare lì a fare le macumbe perché le cose vadano male e magari potete risalire nei sondaggi". .