Si comincia con molta emozione ma anche con la consapevolezza delle difficili sfide che attendono il paese. Giorgia Meloni è la prima Presidente del Consiglio nella storia della Repubblica Italiana. La sua emozione è in parte anche quella di un paese che, al netto dei giudizi politici, non aveva mai visto una signora a capo dell'esecutivo. Passa in rassegna i corpi militari con sicurezza, riceve gli onori di Stato, sale lo Scalone d'onore di Palazzo Chigi dove con un affettuoso "benvenuta" c'è Draghi ad attenderla. "È stato un ingresso emotivamente impattante" ammette con sincerità. Il premier entrante e quello uscente rimangono a parlare per quasi un'ora e mezza. È un unicum anche questo e conferma che non è un colloquio di circostanza, è il punto d'arrivo di quella transizione seria ed informata iniziata ormai da settimane. Si fa il punto dossier per dossier, ciò che è stato fatto, dove si è arrivati, poi il passaggio della campanella con cui si dà il via al Consiglio dei Ministri. Anche qui vincono il sorriso e e la complicità. La Meloni cerca lo sguardo di Draghi prima di inclinare la testa a favore dei flash. Il nuovo governo si riunisce per la prima volta. Si ratificano le nomine a vice premier di Salvini e Tajani, quella di Alfredo Mantovano a Sottosegretario della Presidenza del Consiglio. Dalla premier poche parole che sono già però un richiamo preciso: "Dobbiamo essere uniti per affrontare le emergenze in corso, dobbiamo essere leali, dobbiamo lavorare in squadra". Messaggio chiaro semmai qualcuno pensasse di continuare una sorta di campagna elettorale dalle stanze dei ministeri. Mentre il nuovo governo inizia la sua marcia, Draghi, dopo 20 mesi, esce dal palazzo. Il consigliere militare lo scorta all'esterno. Dalle finestre staff e funzionari lo salutano con un lungo applauso. Draghi sorride, è stata una lunga cavalcata anche per lui, tra pandemia, guerra e crisi del gas. Ma ora tocca a Giorgia Meloni, la prima Presidente del Consiglio d'Italia.























