Il PNRR è strategico per l'Italia ma deve essere aggiornato. Il Governo conferma la linea di un piano da cambiare, mettendola nero su bianco nella relazione semestrale, che viene firmata dal premier Giorgia Meloni. L'imput è netto ottimizzare e velocizzare al massimo le procedure, garantendo così che le risorse vengano messe a terra. Da qui partirà il confronto con i tecnici della commissione, cercando di fare il prima possibile, ma rivendicando come non solo formale, ma anche sostanziale, la data del 31 agosto quale termine ultimo per i cambiamenti. "E questo meccanismo che è il Next Generation ha messo in campo, che è un meccanismo nuovo sul quale ci si confronta anche nel rapporto nuovo tra Commissione Europea e Stati membri e ha bisogno dei suoi passaggi e soprattutto ha bisogno di essere inserito in un contesto nel quale, evidentemente, la tempistica per raggiungere risultati è una tempistica che può anche essere differente". Se da un lato il Governo rimarca che non ci ritardi, dall'altro nella relazione si sottolinea che la maggior parte delle amministrazioni ha registrato un livello di spesa inferiore alle aspettative, motivo per cui bisogna intervenire, aggiornando un piano scritto quando non c'era la guerra, in un contesto socio economico diverso. Il tutto mentre arriva a destinazione un emendamento che stoppa il controllo della Corte dei conti, nessuna rottura, spiegano dall'esecutivo, solo la necessità di non sovrapporre attività nazionali a quelle di Bruxelles. "Non c'è nessuna polemica con la Corte dei conti. Il Governo è molto rispettoso di tutti i suoi interlocutori, ci mancherebbe altro, ma analogamente chiede di essere rispettato". Nelle prossime ore i vertici della magistratura contabile saranno ricevuti a Palazzo Chigi, la Corte difende il proprio ruolo, mentre le opposizioni in Parlamento lamentano di non avere più alcun strumento di verifica, chiedendo a questo punto al Governo di riferire in aula.