Sorrisi e strette di mano si sprecano, ma il debutto della Meloni a Berlino si divide tra le formalità internazionali e le polemiche italiane sul caso Del Mastro Donzelli. La Cancelleria tedesca diventa così la prima occasione utile per chiedere alla Premier se i suoi uomini tra divulgazione di informazioni sensibili e accuse all'opposizione, non si siano spinti oltre. La Premier non risponde direttamente facendosi scudo di una sede che giudica non opportuna per questa discussione ma qualcosa dice ed è il richiamo a tutti, nessuno escluso, ad abbassare i toni. C'è lo stato italiano che è oggetto di attacchi da parte degli anarchici in Italia e fuori dai confini nazionali con l'obiettivo di rimuovere un istituto che è secondo me fondamentale nel nostro ordinamento penitenziario, che è il carcere duro, obiettivo a quale punta anche, come sappiamo bene, la mafia. Oggi c'è una minaccia reale e quindi vorrei richiamare tutti alla responsabilità, vuol dire tutti". Tra le righe sembra esserci l'invito anche i suoi a smetterla di soffiare sul fuoco anche per provare a chiudere una vicenda che trascinandosi ancora rischia di fare male. Con Berlino invece restano i nodi di sempre. Sui migranti l'Europa deve muoversi unita ma per il momento resta tutto così com'è. Sull'economia non decolla il fondo comune di aiuti per contrattare il piano anti inflazione americano, c'è l'ok a rendere più snelli solo gli aiuti di Stato che penalizzano però chi, come in Italia a differenza della Germania, ha pochi margini di manovra sul bilancio. "Noi sosteniamo anche l'ipotesi di un fondo sovrano, no, di un fondo alimentato dal nuovo debito comune chiaramente sappiamo non solo che ovviamente nella dinamica interna ci sono anche posizioni differenti, ma sicuramente c'è anche il tema della tempistica". La giornata si era aperta con della visita a Stoccolma, Presidente di turno del semestre europeo, anche li tanta cordialità e la conferma delle storiche riserve verso i Paesi del Mediterraneo pronti a chiedere regolarmente nuovo debito comune ma meno rigorosi nel far calare il proprio.