In una mano le carte, ben coperte per formare il nuovo governo, nell'altra i dossier legati alla guerra, su tutti il caro bollette, un tema che per la premier in pectore Giorgia Meloni è di vitale importanza. Sull'annessione annunciata dalla Russia la posizione è netta: "Putin minaccia la sicurezza dell'intero continente europeo. Questa ulteriore violazione delle regole di convivenza tra nazioni da parte della Russia" dice la Meloni, "conferma la necessità di compattezza e unità delle democrazie occidentali". Parole nel solco di quelle di Mario Draghi, con cui la posizione anche sul price cap al prezzo del gas rappresenta un tratto di continuità non scontato sul fronte del posizionamento europeo. Con quale squadra la Meloni arriverà Palazzo Chigi è il perno su cui invece si muove la politica di casa nostra. La giornata la trascorre alla Camera in una riunione dopo l'altra con i suoi fedelissimi. "Ci sentiamo continuamente. Stiamo lavorando e le cose vanno bene". "Questo è il tempo della responsabilità, il nostro obiettivo al governo", scrive Meloni, "sarà quello di rappresentare e difendere tutti i cittadini". Salvini intanto vede Berlusconi ad Arcore: "In accordo con Meloni è necessario", scrivono i due, "dare presto all'Italia un esecutivo compatto, di alto livello, capace di affrontare sfide complicate a partire proprio dall'emergenza originata dai prezzi record dell'energia". Tutti d'accordo sul principio insomma, il problema è quando si devono scegliere i nonni che incarnano quell'idea. Sul Ministero dell'Interno la Lega continua il pressing rivendicandolo a se. Ed è proprio la Lega a vivere al suo interno un braccio di ferro nella regione simbolo, la Lombardia, dove le ambizioni di ascesa della Moratti hanno trovato sulla strada delle regionali il muro del governatore uscente Fontana. I due si sono incontrati a Milano, Fontana parla di rapporto incrinato ma aggiunge che prenderà una decisione definitiva dopo aver ascoltato i leader del centrodestra. La Moratti dal canto suo conferma la sua disponibilità. Il duello va avanti insomma e si risolverà ai piani alti della coalizione.























