Difesa e contrattacco, attenzione ai temi trattati e ricerca di equilibrio. Giorgia Meloni non manca l'annunciato intervento alla Convention dei conservatori americani, nonostante e gli attacchi delle opposizioni. Parla in videocollegamento e si concentra soprattutto sulla vicinanza agli Stati Uniti. Glissa sul gesto di Steve Bannon, quello per cui il leader della destra francese Bardella aveva deciso di disertare la kermesse. Quel saluto neonazista che aveva mandato su tutte le furie il centrosinistra, con qualche critica anche nello stesso centrodestra. Difesa, dicevamo, dell'operato del Governo con le sue riforme e con i suoi valori conservatori. Esecutivo che, in risposta alla sinistra, dice, ha dimostrato che non è stato affatto isolato su scala internazionale. E ancora. Difesa dell'identità occidentale e soprattutto del rapporto tra Italia e America. Non senza qualche critica per l'Europa che però, spiega, c'è e ci sarà al fianco di Washington. "I nostri avversari sperano forse che il presidente Trump si allontani da noi. Beh, io lo conosco, è una persona forte, è efficace. Beh, ci scommetto. A coloro che invece sperano questo, dimostreremo che si sbagliano. Allora io so, lo so che qualcuno di voi può vedere l'europa come là, molto distante. La può vedere forse, come molto lontana, addirittura quasi come persa. Ebbene, io vi dico che non è così. Ebbene sì, sono stati fatti degli errori". La premier difende il presidente americano dalle critiche sulla sua linea nel conflitto in Ucraina. Popolo, quello di Kiev, ricorda, che combatte un'aggressione brutale. Ma con Trump, assicura, ci sarà una pace duratura, non il disastro Afghanistan. Lunedì, fa sapere, parteciperà alla riunione del G7 convocata in videocollegamento dal canadese Trudeau, presidente di turno. Le polemiche non mancano, però. Per le opposizioni la premier avrebbe dovuto prendere le distanze dal gesto di Bannon e da tutta la convention. "La sua è stata una scelta ideologica", attacca dal PD Elly Schlein, che parla di vergognosa partecipazione dove si fanno saluti nazisti. Ma è tutto il centrosinistra che accusa Meloni di vassallaggio nei confronti di Trump. E, nella stessa maggioranza, se dalla Lega Salvini parla di ottimi rapporti tra il Carroccio e gli USA da un lato, e Mosca dall'altro, per il vicepremier Tajani non c'è alternativa all'essere europeisti. E sempre gli Azzurri auspicano una presa di distanze di Meloni da Bannon. .