Aperture parziali, ma in un mare di polemiche, quelle che arrivano dal tavolo fra le parti sociali e il Ministero del Lavoro. L'oggetto del contendere è il rinnovo dei contratti del settore dei metalmeccanici. Un segnale di attenzione, ha definito così l'incontro il Ministro Marina Calderone. Dall'altra parte la Fiom chiede lo stop alle polemiche, assieme a Federmeccanica e Assistal che si dicono pronte a rinnovare i contratti collettivi senza pregiudiziali. Un'apertura parziale appunto, ma al momento senza un seguito. La data del confronto prossimo tra le sigle e il governo ancora non c'è per mancanza di una visione comune. A scatenare il caso politico le proteste dei metalmeccanici in tutta Italia con i manifestanti che a Bologna hanno occupato la tangenziale sfidando il decreto sicurezza. La Questura ha annunciato le denunce e i manifestanti rischiano il carcere per blocco stradale. "Il diritto allo sciopero e alla manifestazione è sacrosanto, ma quando tu mi blocchi e mi impedisci di andare al lavoro, in fabbrica, in negozio, a scuola, in ospedale, a migliaia di lavoratrici e lavoratori, tu fai un torto ad altri lavoratori, quindi ognuno può scioperare, manifestare, presidiare, fare cortei, se mi blocchi la tangenziale, mi blocchi una ferrovia, mi blocchi una strada, mi blocchi un ospedale o una fabbrica, commetti un reato." L'opposizione però non ci sta e accusa il governo di reprimere le proteste in maniera autoritaria, un esecutivo che governa con la forza, ha attaccato la segretaria del PD E. Schlein, critico anche Riccardo Magi di +Europa. "Se si usa la repressione si sta buttando benzina sul fuoco, rispetto a questioni sociali che possiamo essere in disaccordo su come affrontare, ma sono vere, sono vive quelle dei rinnovi contrattuali." Intanto il prossimo spiraglio per un accordo arriverà il 26/6 con il confronto tra Cgil, Cisl e Uil assieme a Confindustria.