Il punto di partenza del Governo è uno: la pressione migratoria sull'Italia si è fatta ormai insostenibile. I numeri del Viminale restituiscono una fotografia precisa della situazione, anche se è bene ricordare la flessione negli anni dell'emergenza Covid. Confrontando i migranti sbarcati dal primo gennaio al 15 settembre del 2023, con i dati riferiti allo stesso periodo del 2021 e del 2022 anni ancora di Covid, i numeri sono quasi triplicati e così mentre si attendono risposte dall'Europa l'esecutivo si prepara a varare misure straordinarie per la gestione dei flussi di migranti che, stando fonti vicine al Governo, potrebbero entrare, sotto forma di emendamento, nel cosiddetto decreto legge Caivano presentato nelle scorse ore in Senato. Lunedì inoltre, oltre un nuovo CDM, è prevista anche la riunione del comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica, presieduto dal Sottosegretario Alfredo Mantovano. Che si tratti di un emendamento o di un nuovo decreto tra le misure allo studio del Governo ci sarebbe anzitutto un aumento da 12 a 18 mesi del limite per trattenere gli immigrati irregolari nei centri di permanenza, che saranno anche potenziati. L'ipotesi è che sia il Ministero della Difesa ad indicare strutture, in località a bassissima densità abitativa, dove poter trattenere gli immigrati irregolari. Strutture che dovranno necessariamente avere come caratteristiche perimetri ben definiti che siano soprattutto sorvegliabili. La discussione è in corso ha detto il Ministro dell'Interno Piantedosi, ma vanno di certo rafforzati alcuni strumenti normativi per affrontare i problemi dell'immigrazione irregolare. Dai falsi minori non accompagnati alle norme per agevolare il rimpatrio di chi ha commesso reati.