Mentre viene nominato il commissario straordinario per l'emergenza migranti, Valerio Valenti, che dovrà gestire in particolare la prima e seconda accoglienza ma non in Toscana, Emilia Romagna, Campania e Puglia tutte a guida PD, che si sono chiamate fuori, sulla protezione speciale il Governo va avanti. L'ha detto Giorgia Meloni che l'obiettivo è toglierla perché si tratta di un'ulteriore protezione rispetto a quello che accade nel resto d'Europa e la cosa non va bene. Lo ribadisce il vicepremier Salvini che stronca del tutto questo istituto. "Noi andiamo avanti sulla cosiddetta protezione speciale sono i numeri che dicono che è stata un fallimento totale perché solo il 5% di questi permessi speciali, che non esistono da nessun altra parte d'Europa, sono diventati lavoro e quindi vuol dire che era un incentivo all'illegalità". Questa in arrivo non è ancora una vera e propria cancellazione della protezione speciale, ma una forte stretta via emendamenti di maggioranza in Parlamento al decreto Cutro e sarà serrata la battaglia con le opposizioni, che da parte loro hanno presentato oltre 350 emendamenti per cercare di ostacolare l'iter e paventano il ritorno dei tanto contestati decreti sicurezza Salvini. Dal PD Bonaccini rilancia il tema della redistribuzione e stigmatizza la mancanza di credibilità del governo. "Noi saremo al fianco di Giorgia Meloni ogni volta che andrà a nome del governo a chiedere all'Europa di redistribuire i migranti che arrivano. Il problema è che la credibilità su questo del passato non è molto alta, perché se dici prima gli italiani per anni, ti rispondo come le hanno risposto i loro amici svedesi e ungheresi, prima gli svedesi e gli ungheresi". Fra le modifiche presentate dalla maggioranza al decreto Cutro anche un giro di vite sui motivi di salute che potevano impedire i rimpatri, adesso evitabili solo in caso di patologie particolarmente gravi non adeguatamente curabili nei paesi d'origine. L'appuntamento per la discussione in aula in Senato è per martedì pomeriggio.