Rottamazione delle cartelle avanti tutta, alleati permettendo. Davanti al Consiglio federale della Lega, Matteo Salvini ha ribadito che la pace fiscale è una priorità. Centoventi rate tutte uguali in dieci anni, dice, senza sanzioni e interessi per aiutare milioni di italiani onesti in difficoltà. Al termine della riunione, a cui ha partecipato anche il Ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, ai cronisti che lo incalzavano per sapere se fosse d'accordo con la proposta del carroccio, ha replicato lapidario. Non smentisco. Da fonti parlamentari trapela che il costo dell'operazione oscillerebbe da un miliardo e duecento milioni fino a due miliardi. Esame con diverse turbolenze per il centrodestra in commissione Affari costituzionali del Senato sul decreto Milleproroghe, dove si punta alla riformulazione dell'emendamento sulla riapertura della rottamazione quater. Seduta sospesa dopo che la maggioranza si è divisa su un emendamento sulla Consulta dei tifosi nei cda delle società sportive. Il punto di mediazione è il rinvio per la costituzione dell'organo consultivo dei tifosi dal 31 dicembre 2025 al 31 dicembre 2027. La riformulazione dell'emendamento sulla rottamazione si è fatto attendere e lo sbarco in aula ora potrebbe slittare. Il vice Ministro dell'Economia Maurizio Leo di Fratelli d'Italia, predica cautela. Non posso dire nulla sulla rottamazione perché attualmente c'è un emendamento in Parlamento e vediamo se va avanti, avverte. Per Forza Italia, pur essendo favorevole alla rottamazione, la priorità è l'abbassamento dell'irpef dal 35 al 33% e l'allargamento della soglia fino a sessanta mila euro. In commissione le opposizioni hanno tenuto una linea dura sul Milleproroghe. L'unica proposta, accusano, che la maggioranza ha avanzato dopo settimane di incertezza è una che continua a strizzare l'occhio a chi non adempie ai doveri fiscali. Per il leader di Azione Carlo Calenda l'unica rottamazione che serve è quella di Salvini, è un insulto per chi paga le tasse. Un vertice a Palazzo Chigi della maggioranza sulla sanità non ha sciolto il nodo sulla riforma dei medici di famiglia, con Forza Italia che resta contraria ad un rapporto di dipendenza dei camici bianchi di base col sistema sanitario nazionale. Noi non la votiamo e non si fanno i blitz, fanno sapere gli azzurri. .