A sole tre settimane dalla riapertura delle scuole dopo le polemiche tra il ministro Azzolina e i sindacati, proprio mentre stanno partendo i tavoli con il governo in vista della ripresa, il Ministero dell'Istruzione si fa sentire e ribadisce che gli alunni torneranno in classe tutti il 14 di settembre. C'è ancora tempo per decidere, limare, perfezionare una serie di indicazioni che dovranno essere la base per partire in sicurezza. Un lavoro, sottolineano da Viale Trastevere, che è stato svolto e si sta perfezionando grazie allo sforzo di tutti i ministeri interessati, le regioni, gli enti locali, le scuole, le parti sociali studenti e genitori. Dalle linee guida del governo che hanno consentito di avviare le operazioni di ripresa grazie allo stanziamento di circa 3 miliardi di euro per edilizia scolastica e formazione, ai protocolli di sicurezza, firmati con i sindacati, fino agli investimenti per la didattica a distanza. E poi la collaborazione con il Comitato tecnico scientifico fino all'ultimo rapporto dell'Istituto superiore di Sanità con le misure per contenere la trasmissione del virus. Un confronto costante tra istituzioni scolastiche, esperti e governo, accompagnato da dibattiti e polemiche tra le diverse forze politiche, tra chi ha sostenuto il lavoro del ministro e chi dall'opposizione lo ha fortemente criticato, l'obiettivo è però condiviso: a scuola, in presenza, da settembre, rispettando norme e protocolli di sicurezza. Bisogna appunto, come dire, fare di tutto perché la scuola, per quanto mi riguarda, non è altro che l'insegnante di fronte agli studenti. Va bene in remoto, ci siamo garantiti attraverso le nuove tecnologie che si potesse continuare a studiare, a fare scuola, però la scuola non è solo apprendimento, è anche socialità. E io non ci voglio neanche pensare che noi non ripartiamo a metà settembre con gli studenti tutti in classe e gli insegnanti di fronte a loro, mettendo in campo tutto quello che serve per garantire il massimo di sicurezza. Ci auguriamo che l'Azzolina prima o dopo... so che c'è qualche preoccupazione, tant'è che abbiamo chiesto un'ulteriore riunione della Conferenza degli assessori all'istruzione. Però, insomma è una sfida del Paese, non possiamo non esserci.