La politica e i palazzi istituzionali che esibiscono le bandiere a mezz'asta si fermano in attesa di dare l'ultimo saluto a Giorgio Napolitano. Tra poche ore Palazzo Madama ospiterà la camera ardente del senatore a vita che verrà aperta alla presenza del capo dello Stato Sergio Mattarella e del presidente del Senato Ignazio La Russa e anche gli italiani potranno rendere omaggio a quello che è stato chiamato: "Il Presidente delle prime volte". Primo dirigente comunista ad essere ricevuto negli Stati Uniti, primo capo dello Stato comunista ad entrare al Quirinale, primo presidente ad essere rieletto. Per l'ex presidente della Camera, Luciano Violante, dopo la sua rielezione, Napolitano ebbe grande rammarico. "Impose la condizione che si facessero riforme e dopo, se ricorda, fu costituito un comitato, di cui facevo parte anch'io, per redigere un documento da passare al Parlamento, perché il Parlamento poi lo prendesse in considerazione per le riforme. Il documento, fatto in una settimana, lui non faceva perdere tempo. Dopodiché il Parlamento non fece nulla, e questo fu per lui una grande delusione, perché si rendeva conto che si andava verso la dissoluzione del sistema politico senza il cambiamento di alcune regole di fondo". "Se ne è andato, con Giorgio Napolitano, un grande italiano e un grande presidente, un uomo che fin da giovane, nella sinistra italiana, ha cercato la via del riformismo anche attraverso tante incomprensioni. E poi l'uomo di Stato, capace di rappresentare tutti, anche coloro che erano più distanti biologicamente da lui". Martedì verranno celebrati, nell'aula di Montecitorio, i funerali di Stato deliberati da Palazzo Chigi in forma laica. Tra i capi di Stato e di Governo che hanno espresso il proprio cordoglio per la morte di Napolitano anche il presidente russo Vladimir Putin che in un messaggio, inviato a Mattarella, lo ha definito uno statista eccezionale e vero patriota.