Adesso arriva anche il manifesto. La carta dei valori delle sardine, dieci punti sui quali il neonato è già così famoso Movimento contro Salvini, dice di volersi basare. Partito solo il 14 novembre da Bologna da un flash Mob messo in campo da quattro amici attorno ai 30 anni per contrastare il leader della Lega nelle stesse città in cui lui partecipa a iniziative elettorali. Il Movimento delle Sardine cresce, moltiplica le piazze e Mattia Santori, il giovane da cui è partita l'idea e che ci mette la faccia, nelle interviste e negli interventi pubblici, non nasconde la soddisfazione. Arriva una sventagliata di dieci nuove piazze. Adesso Sorrento nella versione Fravaglie, poi Palermo, sabato a Reggio Emilia e Perugia, domenica a Rimini. La settimana prossima a Parma, Firenze, Napoli, Ferrara e Milano. I dieci punti fondanti del manifesto delle sardine restituiscono un'intenzione dichiarata di opporsi al sovranismo, utilizzando toni pacati ma fermi. Come già in particolare il secondo e l'ultimo articolo mostrano. Punto due. È possibile cambiare l'inerzia di una retorica populista, utilizzando arte e bellezza, non violenza, creatività e ascolto. Punto dieci. Se cambio io, non per questo cambia il mondo, ma qualcosa comincia a cambiare. Occorrono speranza e coraggio. Nelle piazze delle sardine si canta “bella ciao” ma loro su questo sono netti, non sono manifestazioni con un colore politico, ma con un sentire comune di reazione, a quella che definiscono una deriva populista.