Circa 5 milioni di cittadini alle prese con 142 scadenze fiscali. È una serie di adempimenti a valanga che rischia di travolgere soprattutto partite Iva e autonomi e che divide sempre di più, maggioranza e opposizione. Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia, infatti, parlano di follia fiscale, sostengono lo sciopero annunciato dai commercialisti e chiedono un intervento d'urgenza del Governo, un decreto, che sposti le lancette del fisco al tramontare dell'estate. Il perché il Governo non abbia scelto di rinviare le scadenze lo spiega Antonio Misiani, Viceministro dell'economia: "un rinvio c'è già stato, queste imposte" spiega "erano in scadenza il 30 giugno e ora vanno pagate perché servono a finanziare i servizi essenziali. E non credo" aggiunge Misiani "che le partite Iva stiano peggio degli altri". Nella maggioranza, però, Italia Viva è molto sensibile alle richieste delle opposizioni, ricordando agli alleati che al Senato, senza i suoi voti non c'è maggioranza. Una proposta per superare il problema nell'ottica di una riforma complessiva del fisco arriva da Ernesto Ruffini, direttore dell'Agenzia delle Entrate. L'idea è quella di rateizzare le imposte dovute, con tutte le compensazioni già fatte. In questo modo si manderebbe in soffitta il meccanismo di acconti e saldi, nonché la ritenuta sui redditi da lavoro autonomo.