Daniela Santanchè e Matteo Salvini nel mirino delle opposizioni. Due mozioni di sfiducia che saranno presentate e votate in settimana nelle aule parlamentari, rappresentano il prossimo banco di prova per la maggioranza, il PD lancia la sfida con un pesce d'aprile, postando sui social l'annuncio che la Santanchè si è dimessa, per ora è uno scherzo, ma l'intenzione dei DEM e delle opposizioni è fare sul serio in aula. La ministra per il turismo non ha intenzione di fare passi indietro, nella maggioranza qualcuno sembra cominciare a nutrire dei dubbi sulla sua posizione, ma per ora si ostenta compattezza, compattezza che servirà anche sull'altra mozione presentata, questa volta da Azione, questa volta nei confronti del ministro per le infrastrutture Matteo Salvini. Il partito di Calenda l'ha presentata perché ritiene inaccettabile l'accordo della Lega con Russia Unita, il partito di Putin, che prevede scambio di informazioni sulle questioni di politica estera ed è pronta a ritirarla nel caso Salvini dimostrasse che l'accordo non è più in vigore. Un tema, questo, molto sensibile, dopo le parole dello stesso Salvini sul voto in Russia, quando un popolo vota ha sempre ragione, che avevano provocato divaricazione con il parere del ministro degli Esteri Antonio Tajani e della stessa presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, rispetto all'alleato leghista. Sul fronte delle riforme intanto la maggioranza ha deciso di accelerare, in Senato sarà votato il cuore del premierato, l'emendamento che prevede l'elezione diretta del premier, mentre la camera ha calendarizzato, per il 29 di aprile, la discussione del disegno di legge Calderoli sull'autonomia differenziata. L'obiettivo, neanche tanto nascosto, della maggioranza e avere un primo voto, un primo sì, a poter usare in vista delle elezioni europee.