Mario Draghi tira dritto, tra riforme e riaperture, tra tensioni e riappacificazioni. La linea è chiara, come ribadito nelle ultime ore. Bisogna accelerare perché i tempi sono stretti e i progetti vanno approvati per ottenere i fondi del Recovery e mantenere gli impegni presi con l'Europa, senza seguire l'agenda elettorale. Lo strappo leghista sulla delega fiscale era ancora fresco, ma questa volta sembra essere stato ricucito in fretta. Un incontro di poco meno di un'ora, chiarificatore, a Palazzo Chigi tra il Premier e il leader del carroccio, preceduto da un mini summit leghista con Giorgetti e Fedriga, per fare il punto con il suo partito. Al termine del faccia a faccia, le rispettive note segnano un passo in avanti, Salvini soddisfatto e rassicurato dalle parole del Presidente del Consiglio, nessun aumento della pressione fiscale e nuove riaperture, la linea. E non è tutto. C'è anche l'impegno a vedersi ogni settimana, per tenere la situazione aggiornata. "L'azione di Governo non segue il calendario elettorale. Lo ribadisco oggi. L'accelerazione è soltanto dovuta al fatto che da un lato il grado di preparazione di queste misure ora è avanzato quindi è il momento di chiudere e dall'altro i tempi cominciano a diventare anche corti. Ogni Cabina consente di fare il punto sull'attuazione, sullo stato di avanzamento delle riforme. Il rispetto di questi impegni, lo ricordo ancora una volta, è determinante per l'assegnazione dei fondi europei" Una lunghissima e intensa giornata quella del Premier, cominciata di buonora con l'intervento in Senato alla settima conferenza dei presidenti dei parlamenti del G20, poi la Cabina di regia su PNRR, su istruzione e ricerca quindi, l'incontro con la cancelliera Angela Merkel in visita di congedo in Italia e a seguire, dopo Salvini, il Consiglio dei Ministri che segna, in linea con il graduale ritorno alla normalità, il via libera al nuovo decreto riaperture, grazie anche al positivo andamento della curva dei contagi e della campagna vaccinale. Salgono le capienze per spettacoli, sport e ripartono le discoteche, su cui si erano spesi oltre al carroccio anche i pentastellati, ma a criticare le posizioni di Salvini sono i leader del PD e 5 Stelle: da Salvini il solito teatrino, dicono Letta e Conte.