Scortato prima dai corazzieri in moto, poi da piazza Venezia a cavallo, Papa Leone fa il suo ingresso al palazzo del Quirinale. Una visita di stato, la prima al Presidente della Repubblica Mattarella, con gli onori dovuti e un cerimoniale di grande impatto visivo. Un colloquio privato di 30 minuti nel quale i due capi di Stato affrontano i temi principali cari a entrambi, in primis la pace. "Sono numerose le guerre che devastano il nostro pianeta. E guardando le immagini, leggendo le notizie, ascoltando le voci, incontrando le persone che ne sono dolorosamente colpite, riecheggiano forti e profetiche le parole dei miei predecessori". Nel palazzo, che è stato fino al 1870 residenza dei pontefici, il Papa tiene un discorso di grande respiro, impatto e forza. Tocca i temi principali del pontificato ed esprime ringraziamento al Presidente Mattarella e allo Stato italiano per la sua attenzione nei confronti dei piccoli di Gaza, anche in collaborazione con l'ospedale Bambino Gesù. L'attenzione del Pontefice si attesta poi ai migranti. "Si tratta di sfide complesse dei nostri tempi, di fronte alle quali l'Italia non si è mai tirata indietro. Incoraggio a mantenere sempre vivo l'atteggiamento di apertura e di solidarietà". Leone XIV davanti al Presidente Mattarella e alle delegazioni torna su un tema che gli è caro, il lavoro, e l'importanza di garantire a tutte le famiglie il sostegno indispensabile di un lavoro dignitoso, in condizioni eque e con attenzione alle esigenze legate alla maternità e alla paternità. E poi un passaggio sulle famiglie e il rispetto della vita umana in tutte le sue fasi. .























