In palio non c'è solo il Campidoglio. Quella tra Enrico Michetti e Roberto Gualtieri infatti è una sfida capitale in tutti i sensi, soprattutto per le aspirazioni ed i progetti dei leader politici che sostengono i due candidati. Il centro-destra, con Giorgia Meloni in prima fila, cerca l'acuto che toglierebbe il sapore della sconfitta a questo primo turno. Gualtieri deve far sbocciare a Roma quell'alleanza con i 5 Stelle che Enrico Letta ha posto come pilastro del suo PD. 15 giorni per i due candidati che dovranno convincere gli elettori di Virginia Raggi e Carlo Calenda insieme agli astenuti a virare su uno di loro. "Io ringrazio Conte per le parole anche di stima che ha sempre espresso nei miei confronti ma anche insomma immagino che anche Carlo Calenda abbia difficoltà, avrebbe difficoltà a non sostenere un candidato progressista europeista. L'obiettivo è ripulire la città e faremo tutto quello che serve per ripulire la città. Tanto la regione quanto il comune sono rimasti immobili. C'è da fare gli impianti e si fanno gli impianti." La sindaca uscente Virginia Raggi ha telefonato ai due contendenti per fargli gli auguri e poi sui social ha mandato un messaggio. Non è ora delle divisioni. Lavoriamo per Roma. Calenda non esclude un appoggio al candidato di centro-sinistra ma a titolo personale e pone delle condizioni, una di queste è che non devono esserci i 5 Stelle in giunta. Un bel macigno sul progetto di Letta di allargare la coalizione. Il segretario PD però chiarisce, per i ballottaggi niente accordi di vertice, sono elezioni per le città, saranno i singoli candidati che parleranno agli elettori ma da Roma bisognerà passare per forza.