il Partito Democratico dice si al voto online. Ma non per tutti. Sarà limitato infatti a chi si registra entro il 12 febbraio, agli studenti fuori sede, agli anziani, ai disabili e a chi ha problemi di salute e chi abita in zone troppo impervie per poter raggiungere le sezioni. Le modalità precise verranno stabilite dalla Commissione Congresso, ma i candidati alla segreteria hanno raggiunto una intesa politica che scongiura una spaccatura importante sulle regole della competizione. Soddisfatta Elly Schlein, che aveva spinto perché il voto digitale diventasse per tutti e da subito una possibilità. Con le primarie online vince tutto il partito, vince il PD che mostra il profilo di un partito moderno e unito dicono dal quartier generale della Schlein. Sull'altra sponda dem il comitato Bonaccini rimarca la sua soddisfazione per un voto online si ma limitato che fa rimanere il PD una comunità, non una piattaforma virtuale. Paola De Micheli ritiene il voto online invece una forzatura nel merito e nel metodo. Per questo non ha partecipato allo scrutinio sulle regole. Il segretario uscente, Enrico Letta, aprendo la direzione nazionale che ha approvato con un contrario e nove astenuti le nuove regole, ha sottolineato: I candidati hanno tutte le qualità per rendere il dibattito vivo e aggregante. E ciò nel momento in cui l'azione del governo mostra crepe. Stabilite le regole del gioco, adesso tocca ai giocatori. Sui contenuti che Stefano Bonaccini, Elly Schlein, Gianni Cuperlo e Paola De Micheli metteranno in campo si deciderà quale direzione prenderà il nuovo Partito Democratico. E mai come questa volta ogni possibile segretario guarda a latitudini molto, molto diverse. Si deciderà tutto il 26 di febbraio.