Sulla manovra il Governo corre contro il tempo. Sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza però il rischio di rallentare il passo fino ad inciampare è sempre più concreto. E' la voce dell' esecutivo, i Ministri dell'Ambiente Pichetto Fratin e delle Infrastrutture Salvini, che lanciano direttamente l'allarme. I costi sono aumentati, e questo pone alcune opere a rischio. Un problema in più per la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e del suo Governo, l'Europa ammette ritocchi, è vero, a patto però che le promesse vengano mantenute. "Conosco le difficoltà se ci sono dei ritardi vanno affrontati penso che principale impegno di qualsiasi Governo europeo oggi soprattutto dei Governi che hanno poco spazio fiscale, quindi che usano i PNRR per dare un po' di spinta all'economia, principale impegno sia quello di cercare di rispettare scadenze, obiettivi eccetera. Si può fare se ci sono dei cambiamenti, dei ritocchi". Sul fronte della manovra il Ministro dell'Economia Giorgetti rivendica il coraggio di scelte che avranno pochissimo tempo per essere aggiustate. Forse superbonus e Opzione Donna saranno riviste, ma il margine politico e di cassa per cambiamenti è davvero ristretto. L'opposizione conferma la sua bocciatura della manovra. "Pressati da legge di bilancio, dalle urgenze della politica, dai vincoli europei, e dalla nostra coscienza, abbiamo scritto la legge di bilancio positiva, che io penso, credo risulterà utile all'Italia". "Abbiamo incontrato i rappresentanti delle piccole imprese, i rappresentanti di Confindustria, i rappresentanti dei Sindacati. Noi siamo confermati usciamo confermati da questo incontro, nel nostro giudizio negativo sulla manovra economica del Governo. Una manovra economica senza visione". Intanto il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera, all'unanimità, al decreto che estende fino alla fine del 2023 l'autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore dell'Autorità Governativa dell'Ucraina. Previo naturalmente l'atto di indirizzo delle Camere, un atto in perfetta continuità con il Governo precedente.