Dimmi in che regione insegni e ti dirò quanto guadagni. Sembrava questa l'idea del Ministro dell'Istruzione Valditara che ha sollevato un'onda di polemiche. Dare di più agli insegnanti che lavorano nelle il costo della vita è più alto. Polemiche talmente forti che è lo stesso Ministro a smussare precisare: "Non ho mai parlato di compensi diversi fra Nord e Sud, ho solo riportato una problematica sollevata da alcune regioni riguardo il differente costo della vita nelle diverse città italiane". Il Ministro aggiunge poi che cercherà una soluzione con sindacati e regioni, la scuola pubblica però ha bisogno di nuovi finanziamenti da cercare anche, dice il Ministro, tra i privati. In realtà qualche voce che non chiude la proposta di Valditara c'è e arriva dai presidi, pochi nella maggioranza però si prendono la briga di difendere la proposta. Tra questi c'è Fabio Rampelli di Fratelli d'Italia, che accusa la Sinistra di fare la solita cagnara. Il Partito Democratico parla di parole gravissime con Francesco boccia, gli stipendi vanno aumentati a tutti non solo ad alcuni, una follia secondo il numero uno della CGIL, Landini, tornare alle gabbie salariali. Calenda, Azione Italia Viva, ribalta la proposta del Ministro: "Vanno pagati di più gli insegnanti che vanno nelle aree difficili del Paese". Per Angelo Bonelli si tratta di una proposta razzista e discriminatoria. Giuseppe Conte, leader 5 Stelle, afferma che la concezione del Governo sulla scuola divide, invece che unire. Unita stavolta è l'opposizione nel bocciare una proposta che anche nella maggior raccolto pochissimo entusiasmo.